1.7

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“Sulla mia scrivania ho ancora i primi esemplari che abbiamo creato:

partendo dal mattone di vetro pieno nella sua forma classica e pura, abbiamo sottratto materiale, l’abbiamo aggiunto, abbiamo creato raccordi curvilinei, superfici inclinate, secche geometrie.

Mattone vetro

I risultati sono sotto i miei occhi e ogni giorno scopro qualcosa di nuovo.
Il tatto è un prezioso alleato: accarezzo le superfici vetrose nella sensualità delle loro morbide ondulazioni che rivelano la sapiente lavorazione manuale che rende ogni pezzo unico e irripetibile.
La natura straordinaria dei mattoni di vetro è proprio quella di essere singoli individui che reclamano a gran voce piccoli tratti di unicità, pur essendo pronti ad essere combinati in modo umile e obbediente insieme ad altri dieci, cento, mille pezzi, dando vita ad una serie di combinazioni infinite.
Li afferro, posizionandoli controluce e resto stupefatto dalle immagini che si intravedono e che mutano a seconda dello spessore della massa, delle sue forme e delle diverse finiture.
La luce attraversa il vetro, offrendo uno spettacolo ricco di suggestioni, fatto di riflessi, di rimbalzi inattesi e mutevoli.

La massa di vetro cattura il percorso della luce, lo imprigiona per un impercettibile istante per poi liberarlo di nuovo nello spazio aeriforme.

È affascinate pensare che questa frazione di tempo infinitesimale sia capace di offrire percezioni visive di intenso valore emozionale e sia allo stesso tempo quantificabile, riconducibile ad un parametro scientifico, quello dell’indice di rifrazione del vetro.
Il suo valore medio è 1.7.„

Paolo Balzanelli