Dall’alto della sua esperienza potrebbe raccontarvi quali criteri siano usati per selezionare le materie prime del vetro e come debbano essere perfettamente dosati i vari componenti.
Potrebbe soffermarsi nel descrivere la bravura dei propri maestri vetrai
che in una danza di movimenti perfettamente sincronizzati estraggono la massa vetrosa dal cuore del forno a più di
mille gradi per poi colarla con precisione negli stampi metallici che la intrappolano per pochi secondi,
mentre viene lisciata con cura amorevole prima di essere liberata nel suo stato di “solido solo apparente” e cominci
il suo un lento processo di adattamento alla temperatura dell’ambiente.
Potrebbe spiegarvi la meraviglia di questo materiale che con uno spessore
di pochi centimetri può resistere alla compressione di migliaia di kg.
pur avendo la stessa struttura fisica dello zucchero filato,
di come sia affascinante pensare alla sua viscosità infinita.
Potrebbe parlarvi della purezza del vetro, autenticamente ecologico
nel suo essere completamente riciclabile.
Alle parole, tuttavia, preferisce sostituire le forme create sapientemente dai suoi mastri vetrai.